giovedì 4 aprile 2013

Come capire se il vino sa di tappo?



Come si fa a dirlo con certezza? Spesso alcuni consumatori contestano una bottiglia di vino dicendo che sa di tappo, ma poi si scopre che non era così, magari era un altro difetto oppure solo la fantasia e la voglia di mettersi in mostra quali “esperti”.
Ci sono alcune semplici regole che ci possono aiutare.
Per iniziare, se il tappo sa di vino, il vino non sa di tappo e possiamo già escludere il difetto.
Sentiamo bene l’odore del tappo, sia la superficie tonda che il profilo, poi sentiamo l’odore del vino, gli odori che ti devono mettere in allarme sono questi: quotidiano ammuffito, cemento fresco, cane bagnato e calzino stantìo.
Se siamo ancora in dubbio possiamo assaggiare il vino e se il dubbio persiste ancora possiamo diluire il vino con un po’ d’acqua. Infatti l’alcol in parte nasconde il difetto e aggiungere acqua fa accentuare il difetto stesso.

Un altro accorgimento è quello di aumentare la temperatura della piccola quantità messa nel bicchiere, in modo che la percezione delle molecole maleodoranti venga amplificata. Qual è la probabilità che un vino abbia il difetto di tappo? Qualche anno fa il rischio poteva arrivare addirittura al 7/8%, oggi i sugheri sono selezionati con sempre maggiore cura e il rischio è sceso al 2/3%.
Il colpevole è una molecola chiamata Tricloroanisolo, la sostanza che conferisce il cosiddetto sentore di tappo nel vino. Si tratta di un fungo, l'Armillaria mellea, parassita della quercia da sughero. Nel caso il fungo si sviluppi in un tappo di sughero, si avrà la formazione di tricloroanisolo (TCA), quale prodotto del metabolismo secondario, che conferirà al vino il tanto odiato sentore.
L’armillarea mellea in realtà è un fungo mangereccio molto diffuso, chiamato comunemente chiodino.

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