- 6/10 Vodka
- 3/10 Cointreau
- 1/10 Succo di Lime
Il mondo dei cocktail: ricette cocktail, aiuti, e notizie sul mondo del bere.
venerdì 31 dicembre 2010
Kamikaze
Etichette:
a tutte le ore,
IBA,
molto alcolico,
short drink,
Triple Sec,
Vodka
Rob Roy
- 3/5 Scotch Whisky
- 2/5 Vermouth rosso
- Una ciliegina rossa
Etichette:
aperitivo,
IBA,
molto alcolico,
short drink,
Vermouth,
Whisky
Sidecar
- 6/10 Cognac
- 3/10 Cointreau
- 1/10 Succo di Limone
Etichette:
a tutte le ore,
Brandy,
IBA,
molto alcolico,
short drink,
Triple Sec
Frozen Daiquiri
- 6/10 Rum bianco
- 3/10 Succo di Lime o Limone
- 1/10 Sciroppo di zucchero
- Ghiaccio
Etichette:
a tutte le ore,
Frozen,
IBA,
mediamente alcolico,
Rum
Puccini
- 3/10 Succo di Mandarino
- 7/10 Spumante
Etichette:
aperitivo,
IBA,
medium drink,
poco alcolico,
sparkling,
Spumante
giovedì 30 dicembre 2010
Brandy Egg Nog
- 4/10 Brandy
- 5/10 Latte
- 1/10 Sciroppo di zucchero
- Un tuorlo d'uovo
- Noce moscata
Cuba Libre
- 4/10 Rum Chiaro
- 6/10 Coca cola
- Uno spicchio di lime
The siberian
- 6/10 Vodka
- 2/10 Vermouth dry
- 2/10 Sciroppo di Lampone
'57 Chevy
- 3/10 Bourbon
- 2/10 Vodka
- 1/10 Grand Marnier
- 4/10 Succo d'Ananas
Godmother
- 7/10 Vodka
- 3/10 Amaretto
Etichette:
after dinner,
amaretto,
IBA,
medium drink,
molto alcolico,
Vodka
Horse's Neck
- 8/10 Ginger Ale
- 2/10 Brandy
- Buccia di limone
- Qualche goccia di angostura (facoltativo)
La bevanda si prepara direttamente nel tumbler grande riempito di ghiaccio, disporre la spirale di buccia in modo da farla aderire al vetro. Versare nel bicchiere il ginger ale e il brandy e completate, a piacimento, con qualche goccia di angostura.
Etichette:
a tutte le ore,
Brandy,
IBA,
long drink,
poco alcolico
Bay Breeze
- 3/10 Vodka
- 5/10 Succo d'Ananas
- 2/10 Succo di Cranberry
Beethoven
- 6/10 Spumante secco
- 4/10 Frutti di bosco frullati
Screwdriver
- 7/10 Succo d'arancia
- 3/10 Vodka
- Fettina d'arancia
- Ciliegina rossa
Pussy Foot
- 1/3 Succo d'arancia
- 1/3 Succo di limone
- 1/3 Succo di lime
- Sciroppo di granatina
White Russian
- 5/10 Vodka
- 3/10 Liquore al caffè
- 2/10 Crema di latte
Paradise
- 5/10 Gin
- 3/10 Apricot Brandy
- 2/10 Succo d'arancia
La Vodka
La parola Vodka, appare per la prima volta nelle cronache russe verso il XVI° secolo. L'etimologia, risale al termine polacco Woda e al russo Voda, che significa acqua. La parola andò a sostituire il più antico Okavita di chiara derivazione dal latino acqua vitae. La sua invenzione viene combattuta fra Russia, Polonia e la Finlandia, ma la Polonia è quella meglio accreditata fra le tre.
A quei tempi, la vodka veniva usata come medicamento per una infinità di malanni, compreso il mal d'amore, oltre ad assegnarli poteri magici.
Ivan il terribile, fu costretto ad emanare due editti per limitare i consumi di vodka, sottoponendo perfino alla tortura i contravventori.
Per fortuna non tutti si chiamavano Ivan il terribile, e Pietro il grande, stimolò i produttori ad ottenere un prodotto sempre migliore, considerando figli della patria coloro che apportassero migliorie alla produzione.
Fra questi, il più noto Porfirij Everev che per primo usò la polvere di carbone di betulla nella filtrazione di quello che allora veniva anche chiamato vino di grano.
Fu però l'accademico Tovij Loviz che perfezionò definitivamente la tecnica di produzione ancor oggi in uso.
Produzione
La produzione ricalca quella del gin, con la saccarificazione dei cereali attraverso un immersione in acqua calda, con aggiunta di lieviti per la fermentazione e successiva distillazione del prodotto. La distillazione avviene con alambicco continuo e deve dare uno spirito a 96°C di alta qualità estremamente puro con non oltre i 10 grammi d'impurità totale per 100 litri di alcol puro.
Il grado alcolico viene abbassato con acqua di pozzo, con regole ben precise per sottrarre le sostanze organiche e naturali, attraverso sostanze chimiche e filtrazioni.
All'uscita dell'alambicco, lo spirito non è ancora vodka, i russi seguono un procedimento per cui lo spirito viene acido citrico, bicarbonato di sodio e zucchero bianco in polvere. Il tutto viene agitato in mescolanti muniti di agitatori meccanici fino al loro completo mescolamento.
Si passa quindi ad un filtraggio su polvere di quarzo, passo molto importante, fino ad arrivare all'ultimo stadio di produzione, il più delicato ed importante, che consente di dare al prodotto il suo particolare bouquet. Si fa passare il prodotto in un filtro di carbone di legno di betulla, tale carbone viene prodotto in presenza di vapore acqueo surriscaldato e in assenza di aria.
Mentre la normale filtrazione, riesce solo a togliere le impurità presenti in un prodotto, il passaggio attraverso il carbone di betulla, innesca un processo fisico e chimi9co catalizzando le reazioni di ossidazione dell'alcool ed influendo in un modo determinante al suo affinamento e gusto.
A quei tempi, la vodka veniva usata come medicamento per una infinità di malanni, compreso il mal d'amore, oltre ad assegnarli poteri magici.
Ivan il terribile, fu costretto ad emanare due editti per limitare i consumi di vodka, sottoponendo perfino alla tortura i contravventori.
Per fortuna non tutti si chiamavano Ivan il terribile, e Pietro il grande, stimolò i produttori ad ottenere un prodotto sempre migliore, considerando figli della patria coloro che apportassero migliorie alla produzione.
Fra questi, il più noto Porfirij Everev che per primo usò la polvere di carbone di betulla nella filtrazione di quello che allora veniva anche chiamato vino di grano.
Fu però l'accademico Tovij Loviz che perfezionò definitivamente la tecnica di produzione ancor oggi in uso.
Produzione
La produzione ricalca quella del gin, con la saccarificazione dei cereali attraverso un immersione in acqua calda, con aggiunta di lieviti per la fermentazione e successiva distillazione del prodotto. La distillazione avviene con alambicco continuo e deve dare uno spirito a 96°C di alta qualità estremamente puro con non oltre i 10 grammi d'impurità totale per 100 litri di alcol puro.
Il grado alcolico viene abbassato con acqua di pozzo, con regole ben precise per sottrarre le sostanze organiche e naturali, attraverso sostanze chimiche e filtrazioni.
All'uscita dell'alambicco, lo spirito non è ancora vodka, i russi seguono un procedimento per cui lo spirito viene acido citrico, bicarbonato di sodio e zucchero bianco in polvere. Il tutto viene agitato in mescolanti muniti di agitatori meccanici fino al loro completo mescolamento.
Si passa quindi ad un filtraggio su polvere di quarzo, passo molto importante, fino ad arrivare all'ultimo stadio di produzione, il più delicato ed importante, che consente di dare al prodotto il suo particolare bouquet. Si fa passare il prodotto in un filtro di carbone di legno di betulla, tale carbone viene prodotto in presenza di vapore acqueo surriscaldato e in assenza di aria.
Mentre la normale filtrazione, riesce solo a togliere le impurità presenti in un prodotto, il passaggio attraverso il carbone di betulla, innesca un processo fisico e chimi9co catalizzando le reazioni di ossidazione dell'alcool ed influendo in un modo determinante al suo affinamento e gusto.
mercoledì 29 dicembre 2010
AIBES: Associazione Italiana Barman E Sostenitori
Nell'immediato dopoguerra, accantonate in parte le preoccupazioni, l'Italia può riscoprire i piaceri di ogni giorno. In questo clima, l'AIBES, Associazione Italiana Barmen e Sostenitori, viene fondata il 21 settembre 1949, per iniziativa del conte Antonio Spalletti Trivelli, possidente.
L'iniziativa del conte è condivisa da altre nove persone:
Un barman, quindi, ed un albergatore, ma ben otto estranei all'ambiente del pubblico esercizio fra i suoi fondatori. L'AIBES, nella storia, è l'unica associazione di categoria voluta e promossa dai suoi clienti, più che dai facenti parte. Infatti il primo presidente dell'associazione, il promotore Antonio Spalletti Trivelli, ben presto cede l'incarico a Pietro Grandi, rimanendo però Presidente Onorario. I Presidenti dell'A.I.B.E.S., dalla fondazione, sono stati: Pietro Grandi, Angelo Zola, Stefano Preti, ancora Angelo Zola, Luigi Parenti, Umberto Caselli, Giuseppe Diani, Ferruccio Bocus, Camillo Bosco fino all'attuale Giorgio Fadda. La prima sede dell'A.I.B.E.S. fu l'Albergo dei Cavalieri, in Piazza Missori, 1 a Milano. Nel 1968 si trasferisce in Via Baldissera (sede propria), l'inaugurazione avvenne il 12 Novembre. Alla prima lettera, spedita il 17 Novembre 1949 nei bar più prestigiosi d'Italia, risposero 29 barmen professionisti che si erano distinti per la serietà con la quale svolgevano il loro lavoro. E quei 29 barmen furono il nucleo originario dell'AIBES. Oggi, e questo è un dato che fa capire la crescita dell'associazione, i soci sono circa 3.100. L'A.I.B.E.S. è altresì membro fondatore dell'Associazione Internazionale dei Barmen. Tale associazione che, in ossequio alla diffusione della lingua Inglese, verrà sempre denominata con la sigla I.B.A. (Intenational Bartenders Association), fu costituita a Torquay, cittadina della costa meridionale Inglese, il 24 Febbraio 1951. Per diversi anni AIBES ne ha retto la Presidenza con i carismatici: Pietro Grandi, Angelo Zola, Stefano Preti, Umberto Caselli, e dall'Ottobre 2005 Derrick Lee dell'A.B.S. (Singapore) è l'attuale Presidente, mentre il nostro Umberto Caselli, con grande onorificenza, è stato nominato Presidente Onorario I.B.A. Dalla fondazione ad oggi, l'attività dell'Associazione Italiana è proseguita con successo. Accanto ai soci effettivi sono aumentati anche i Soci Sostenitori ed Onorari. Anni di storia riassunti in poche righe: un'impresa ardua, ma nello stesso tempo facile; perché in questo mezzo secolo l'A.I.B.E.S. ha conservato intatta, senza il minimo mutamento la politica fissata dallo statuto del 1949: quella volta alla tutela e all'insegnamento della professione, affinché un barman A.I.B.E.S. sia in ogni caso giudicato un professionista inappuntabile. [Fonte: http://www.aibes.it/] |
Gli attrezzi da barman
Un barman che si rispetti deve conoscere e saper utilizzare tutta l'attrezzatura che ha in modo idoneo, per aiutarvi in ciò vi riporto di seguito una lista di tutto ciò che occorre al bar per creare degli ottimi drink, la loro funzione, e una foto che li rappresenta per riconoscerli meglio:
- Shaker continentale (shaker tradizionale): uno shaker composto da tre pezzi: una parte inferiore in cui viene vengono aggiunti gli ingredienti, una parte superiore forata che serve da filtro per il ghiaccio e il drink, e il coperto alla sommità dello shaker. Gli ingredienti vanno versati all'interno dello shaker con ghiaccio e shakerati energicamente, bisognerà poi togliere il tappo dallo shaker e versare nel bicchiere più adatto.
- Boston Shaker: è detto anche shaker americano è composto da due parti, una in acciaio e l'altra in vetro. La parte in vetro è più piccola di quella in acciaio in quando deve essere inserita all'interno di ques'ultima per la shakerata finale. Basta versare i liquidi con il ghiaccio nella parte di vetro, unire come nella figura i due pezzi e shakerare energicamente ed usare poi uno strainer per filtrare il tutto.
- Mixing Glass: è utilizzato per i cocktail composti con ingredienti simili per densità. Basta riempire il mixing glass con ghiaccio e gli ingredienti e mescolare delicatamente con un bar spoon, applicare lo strainer e filtrare il tutto.
- Strainer: è un colino di ferro usato con il boston o il mixing glass per filtrare il drink nel bicchiere.
- Bar Spoon o stirrer: letteralmente vuol dire cucchiaino da bar e viene usato in combinazione con il mixing glass per miscelare il drink
- Metal Pour: un beccuccio di acciaio per versare sempre una certa dose ed essere così più precisi, è molto usato per il flair bartending. Basta applicarlo su di una normale bottiglia e versare e il liquido verrà versato in modo preciso e senza sprechi.
- Jigger o misurino: è un misurino utilizzato per versare la giusta quantità di liquido, è composto da due contenitori uniti per la base che contengono 4 e 2 cl.
Il Rum
Il rum è un distillato della canna da zucchero che può essere ottenuto dal succo della canna (vesou) con sistema detto agricolo o della stessa melassa (scarto della lavorazione della canna) con un sistema detto industriale.
PRODUZIONE
La canna raccolta a giusta maturazione viene pulita e lisciviata. Nel primo caso (sistema agricolo) si otterrà un fermentato utilizzando l'estratto della canna (crashing), rappresentata da un succo ad alta concentrazione zuccherina (15% circa), di colore giallo verdastro e facilmente fermentabile che prende nome vesou.
Per ottenere l'acquavite si procede ad una distillazione continua oppure ad una doppia distillazione discontinua ottenendo un'acquavite agricola che titola 55-58° alcolici, detta grappe blanche.
L'acquavite ottenuta può affinarsi in acciaio, essere subito imbottigliata, oppure essere invecchiata in legno per dodici e più mesi. Dopo 12 mesi può essere filtrata con procedimento decolorante e imbottigliata com rum chiaro (light) oppure invecchiata per un periodo minimo di 3 anni e classificata come rum vieux.
L'altro sistema, detto rum industriale, è ottenuto dalla melassa (prodotto fermentescibile risultante dalla lavorazione industriale della canna da zucchero).
Ottenuto il vino base della melassa, si procede alla distillazione in alambicco continuo a colonna e poi si invecchia l'acquavite, come per il rum agricolo, per 12 o più mesi. In certi paesi produttori è consentito anche l'uso del caramello in minima parte.
PRODUZIONE
La canna raccolta a giusta maturazione viene pulita e lisciviata. Nel primo caso (sistema agricolo) si otterrà un fermentato utilizzando l'estratto della canna (crashing), rappresentata da un succo ad alta concentrazione zuccherina (15% circa), di colore giallo verdastro e facilmente fermentabile che prende nome vesou.
Per ottenere l'acquavite si procede ad una distillazione continua oppure ad una doppia distillazione discontinua ottenendo un'acquavite agricola che titola 55-58° alcolici, detta grappe blanche.
L'acquavite ottenuta può affinarsi in acciaio, essere subito imbottigliata, oppure essere invecchiata in legno per dodici e più mesi. Dopo 12 mesi può essere filtrata con procedimento decolorante e imbottigliata com rum chiaro (light) oppure invecchiata per un periodo minimo di 3 anni e classificata come rum vieux.
L'altro sistema, detto rum industriale, è ottenuto dalla melassa (prodotto fermentescibile risultante dalla lavorazione industriale della canna da zucchero).
Ottenuto il vino base della melassa, si procede alla distillazione in alambicco continuo a colonna e poi si invecchia l'acquavite, come per il rum agricolo, per 12 o più mesi. In certi paesi produttori è consentito anche l'uso del caramello in minima parte.
Etichette:
Introduzione
La classificazione dei cocktail
Classificare tutti i drink esistenti è un arduo compito, principalmente la classificazione più utilizzata è così composta:
- Pre-dinner: rappresentano tutti gli aperitivi in quanto "pre-dinner" vuol dire appunto "prima dei pasti". Quando pensiamo ad un aperitivo pensiamo ad un cocktail tendente al secco, di tenore alcolico medio basso, che stimoli la secrezione di succhi gastrici e l'inevitabile conseguente sensazione di fame; dunque scegliamo ingredienti quali vermouth, succo di limone o pompelmo, bitter, gin, whisky o vodka.
- After-dinner: rappresentano tutti quei drink presi dopo il pasto ("after-dinner" vuol dire infatti "dopo il pasto"). Gli after-dinner hanno carattere corposo, tenore alcolico alto e sapori decisi che possono essere dolci, amari o sour (aspri).
Il mondo dei Cocktail
Cosa intendiamo, oggi, quando parliamo di cocktail? Quanti tipi di cocktail esistono? In realtà, tutti i drink che vi vengono serviti sono cocktail se nella loro preparazione viene adoperato più di un ingrediente.
Una serie di variabili permette di classificarli per famiglie o per categorie. Innanzitutto sono alcolici o analcolici a secondo che la loro base sia un distillato piuttosto che un succo di frutta; si possono dire straight oppure on the rock se sono serviti lisci o con ghiaccio; possono essere chiamati con il nome degli ingredienti base (cup per la preparazione con spumanti o champagne, egg-nog per quelli con latte e uova).
Secondo alcuni il termini cocktail deriverebbe da una bevanda (il coquetel) servita nella seconda metà del Settecento agli ufficiali francesi che combattevano nella Guerra d'Indipendeza americana, mentre altri ne riconducono l'origine all'epoca del proibizionismo americano, gli anni Venti del Novecento, quando la necessità di coprire il colore delle bevande alcoliche fece si che nascessero queste bevande miscelate.
In breve tempo i cocktail ebbero grande successo e la loro popolarità è andata sempre crescendo. Negli articoli che troverete in questo blog vi suggeriremo gli ingredienti e gli strumenti necessari per preparare i cocktail più famosi... e non solo.
Una serie di variabili permette di classificarli per famiglie o per categorie. Innanzitutto sono alcolici o analcolici a secondo che la loro base sia un distillato piuttosto che un succo di frutta; si possono dire straight oppure on the rock se sono serviti lisci o con ghiaccio; possono essere chiamati con il nome degli ingredienti base (cup per la preparazione con spumanti o champagne, egg-nog per quelli con latte e uova).
Secondo alcuni il termini cocktail deriverebbe da una bevanda (il coquetel) servita nella seconda metà del Settecento agli ufficiali francesi che combattevano nella Guerra d'Indipendeza americana, mentre altri ne riconducono l'origine all'epoca del proibizionismo americano, gli anni Venti del Novecento, quando la necessità di coprire il colore delle bevande alcoliche fece si che nascessero queste bevande miscelate.
In breve tempo i cocktail ebbero grande successo e la loro popolarità è andata sempre crescendo. Negli articoli che troverete in questo blog vi suggeriremo gli ingredienti e gli strumenti necessari per preparare i cocktail più famosi... e non solo.
Iscriviti a:
Post (Atom)